Dentro la Metropolitana di Tashkent, Uzbekistan

È l’aprile del 1966 quando la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka viene rasa al suolo da un terremoto che colpisce sotto il cuore della città. Nonostante l’URSS si fosse già fatta conoscere per l’edificazione di monumentali progetti urbani e architettonici, la ricostruzione di Tashkent da zero era una sfida senza precedenti. Nel riprogettare la città cercando di trovare un equilibrio tra tradizione uzbeka e utopia sovietica, il governo decide di sfruttare l’occasione di dover erigere una città dalle fondamenta per aggiungere un sistema di trasporto rapido che fosse unico nel suo genere.

Il sistema metropolitano di Tashkent è il primo ad essere costruito nelle Repubbliche dell’Asia centrale. Oltre ad essere pulito e puntuale, vanta alcune delle stazioni più curate dal punto di vista artistico nel mondo, con colonne scolpite, grandi lampadari dorati e intricati mosaici con eroi della mitologia locale. La pianificazione della metropolitana è iniziata poco dopo il terremoto, nel 1968, e la linea Chilanzar (la prima delle tre attualmente attive) è stata inaugurata oltre un decennio dopo, nel 1977.

Sebbene la metropolitana di Tashkent sia operativa da più di quarant’anni, è passata inosservata dai turisti internazionali fino a poco tempo fa, a causa di una legge che vietava la fotografia. Fino al 2018 è stato proibito fotografare l’interno delle stazioni della metropolitana di Tashkent, poiché erano considerate parte dell’infrastruttura di sicurezza nazionale, insieme a ponti e basi militari.

Con la fine del governo Karimov, l’Uzbekistan sta tentando di uscire dall’isolamento politico e di aprirsi ai visitatori stranieri. I visti turistici per visitare l’Uzbekistan sono oggi più facili da ottenere che mai, e la bellezza delle stazioni della metropolitana di Tashkent può ora essere fotografata e condivisa. Ogni stazione della metropolitana di Tashkent è decorata individualmente seguendo un tema specifico. Qui trovi alcuni degli esempi più impressionanti di questi musei sotterranei, rimasti segreti fino a poco tempo fa.

Kosmonavtlar

La stazione di Kosmonavtlar

Situata a sud del centro città, la stazione di Kosmonavtlar emana nostalgia sovietica da ogni piastrella. Questa stazione fu costruita per commemorare i Cosmonauti dell’Unione Sovietica e celebrare le scoperte scientifiche della Federazione Comunista nei viaggi nello spazio. La stazione è decorata con mosaici lineari celesti che ricoprono le pareti attorno a colonne metalliche, con un ritratto di Valentina Tereshkova, la prima donna nello spazio, che osserva i viaggiatori da dietro le rotaie.

Valentina Tereshkova, la prima donna nello spazio

La stazione di Kosmonavtlar si trova a pochi passi dal Teatro delle Marionette e dal Palazzo Bianco, un tempo residenza del presidente Islam Karimov, ora trasformato in museo storico.

Pakhtakor

La stazione di Pakhtakor rende omaggio all’industria del cotone uzbeka, che ha avuto un ruolo centrale nell’economia del paese per decenni. Le piante di cotone sono riprodotte sul muro della stazione in intricati mosaici verde e blu, mentre eleganti colonne di marmo sono allineate sulla piattaforma centrale.

L’Uzbekistan è uno dei maggiori esportatori di cotone al mondo, tuttavia ciò non è dovuto alle capacità imprenditoriali dei suoi agricoltori. Negli ultimi decenni, l’Uzbekistan ha dovuto affrontare molte accuse di violazione dei diritti umani a causa del sistema su cui si basa la produzione di cotone. Secondo Human Rights Watch, ogni anno persone di tutte le età, compresi i bambini, sono costrette a lasciare le loro case (e il lavoro) per andare a raccogliere il cotone nei campi che gli agricoltori sono obbligati a coltivare. Come riportato nel rapporto di 115 pagine, “We Can’t Refuse to Pick Cotton’: Forced and Child Labor Linked to World Bank Group Investments in Uzbekistan”, il governo minaccia di licenziare le persone, interrompere l’assistenza sociale e sospendere o espellere gli studenti se questi si rifiutano di lavorare nei campi di cotone.

Il nuovo governo ha promesso riforme del suo sistema di lavori forzati a seguito di un impegno di 274 aziende a non procurarsi cotone dall’Uzbekistan fino a quando la situazione non cambierà.

Gafur Gulom

La stazione di Gafur Gulom

La stazione di Gafur Gulom, situata sulla parte alta della linea blu, prende il nome da uno degli intellettuali più famosi di Tashkent, famoso per aver tradotto i lavori di Pushkin, Mayakovski e Shakespeare in lingua uzbeka. Considerato uno degli scrittori Uzbeki più influenti della storia recente, Gulom è diventato poeta nazionale della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka nel 1963. La particolarità di questa stazione sono le colonne in granito verde, che riprendono i colori dei mosaici sulle pareti.

Alisher Navoi

Il soffitto della stazione di Alisher Navoi

La stazione dedicata al poeta musulmano Alisher Navoi potrebbe sembrare niente di particolare dall’esterno, ma una volta superate le biglietterie sei accolto sulla piattaforma contornata da alte colonne e un soffitto a cupola perfettamente simmetrico decorato con motivi floreali. Tra un treno e l’altro, puoi ammirare le pareti in cui sono raffigurate scene ispirate alle storie del poeta del XV secolo.

La stazione di Alisher Navoi fu completata solo nel 1997 e si trova all’incrocio tra la linea Uzbekistan (blu) e la linea Chilonzor (rossa), nel centro di Tashkent. È situata di fronte al Teatro della Gioventù dell’Uzbekistan e a pochi minuti dal Museo di Storia della Comunicazione dell’Uzbekistan, che fornisce informazioni su come avvenivano le comunicazioni attraverso i diversi angoli dell’Asia centrale prima che esistessero le reti stradali e ferroviarie.

Bodomzor

Nel cuore quartiere affaristico di Tashkent, circondato dall’Uzexpocenter, dall’International Business Centre, e da una collezione di hotel di lusso, è la stazione della metropolitana di Bodomzor, una delle stazioni più recenti del sistema metropolitano della città.

Inaugurata nel 2001, la stazione di Bodomzor è meno decadente di quelle che hanno aperto negli anni ’70, ma rimane una struttura impressionante grazie ai motivi geometrici che adornano il soffitto e al moderno sistema di illuminazione che fa sembrare le ampie aree d’attesa come se fossero appena uscite da un film di fantascienza.

Yunus Rajabiy

Stazione di Yunus Rajabiy

La stazione di Yunus Rajabiy è una delle più recente del sistema metropolitano di Tashkent. Aperta a fine 2001, è uno snodo tra linea rossa e verde collegato tramite una galleria alla stazione di Amir Temur. Questa stazione è dedicata a un famoso musicista uzbeko ed è uno degli esempi più chiari di architettura sovietica, composta da grandi blocchi di marmo, colonne imponenti, massicci lampadari in metallo e una perfetta simmetria delle forme.

Mustakillik Maydoni

La prima delle stazioni della metropolitana di Tashkent ad aprire, Mustakillik Maydoni prende il nome di Piazza Indipendenza, che si trova appena sopra. Costruita quasi interamente con blocchi di marmo provenienti dal deserto di Kizil Kum nell’Uzbekistan occidentale, questa è una delle stazioni più opulente della rete, con colonne e lampadari di vetro a circondarti mentre aspetti l’arrivo dei treni turchesi. Il pavimento è decorato con motivi a stella che simboleggiano i successi degli esploratori spaziali sovietici.

In epoca sovietica, Piazza Indipendenza era conosciuta come Piazza Lenin, ma in seguito alla caduta dell’URSS venne ribattezzata Mustakillik Maydoni. La piazza ospita oggi festival e celebrazioni nazionali durante il corso dell’anno ed è circondata da imponenti edifici governativi dall’aspetto moderno.

Chorsu

Chorsu Bazaar

La trafficata stazione di Chorsu, situata a nord-est del centro in una delle zone più trafficate della città, è tanto affascinante sotto terra quanto lo è in superficie. Inaugurata nel novembre 1989, la stazione di Chorsu è costruita quasi interamente con marmo bianco di Gazgan e granito grigio, con intagli dettagliati prodotti da artisti locali.

Quando esci dalla stazione ti trovi di fronte al Chorsu Bazaar, uno dei più grandi mercati alimentari di Tashkent. Il cuore del complesso commerciale è l’enorme cupola blu decorata con motivi tradizionali che proteggono i venditori e i loro clienti dal clima estivo torrido. In questo bazar, puoi trovare di tutto, da monti di meloni verdi a imponenti blocchi di formaggio locale. Fino a non molto tempo fa questo era anche il luogo ideale in cui scambiare valuta sul mercato nero, ma con il nuovo governo le persone che offrivano questo servizio sono scomparse.

A pochi minuti dal mercato si trova la Madrasa di Kukeldash, la scuola islamica costruita nel 1570, trasformata in un caravanserraglio due secoli dopo, poi in un museo dell’ateismo durante l’era sovietica.

Tashkent

Stazione di Tashkent

La stazione che prende il nome della città stessa è piena di sculture e immagini che rendono omaggio alla fondazione di Tashkent nel I secolo AC. Ad una delle entrate della stazione, l’emblema della città è sospeso nel mezzo di un’ampia scultura del Sole retroilluminata, mentre sull’altro ingresso si trova un grande pavone che si erge sopra la testa dei viaggiatori di passaggio. All’interno della stazione, composizioni di ceramica blu e bianca mostrano scene della vita quotidiana che celebrano la cultura uzbeka.

Un murale che celebra i 2.200 anni dalla fondazione della città

La stazione di Tashkent è vicino alla principale stazione ferroviaria della capitale e al Mirabad Bazaar, un mercato recentemente ricostruito che vende principalmente frutta e verdura.

Cose da sapere prima di partire

Attualmente ci sono 29 stazioni nel sistema metropolitano di Tashkent suddivise tra tre linee, la linea Chilonzor (rossa), la linea Uzbekistan (blu) e la linea Yunusabad (verde), più breve. Una quarta linea (la linea Sergeli) dovrebbe aprire in un futuro non definito.

Il servizio è attivo regolarmente dalle 5:00 a mezzanotte, sette giorni su sette e puoi facilmente raggiungere la maggior parte delle attrazioni di Tashkent senza aver mai bisogno di un taxi. I gettoni per un viaggio singolo costano 1.200 som, circa 0,12 centesimi di euro.

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