Namasté, il significato del saluto indiano

Ti sei mai chiesto quale sia il vero significato che si cela dietro Namastè? Questa parola, che solitamente viene pronunciata al termine di ogni lezione yoga, ha un significato denso e profondo e una storia che risale a migliaia di anni fa.

Nel corso di questa guida esploreremo nel dettaglio il significato di Namasté e scopriremo che dietro questa parola si cela molto più che un semplice saluto, ma piuttosto un’espressione di rispetto profondo e di consapevolezza della nostra interconnessione con gli altri e con il mondo che ci circonda.

Cosa significa Namasté

Namasté è un termine della cultura indiana che deriva dalla fusione di due parole sanscrite: namah, che significa “inchino” o “omaggio”, e te, che significa “a te”. Questa combinazione di parole si traduce letteralmente in “mi inchino a te” o “mi piego davanti a te”

La sua pronuncia corretta è “nah-mah-stay“, con l’accento sulla seconda sillaba. Questo saluto viene utilizzato in diverse situazioni

  • per dare inizio a una pratica spirituale o meditativa
  • come saluto formale tra persone
  • per concludere un incontro
  • come segno di gratitudine e rispetto

Negli ultimi decenni, il termine Namasté ha trovato un posto anche nella cultura occidentale, dove viene adottato come simbolo di pace, armonia e connessione con la propria interiorità. 

È interessante notare come esistano diverse varianti di questo saluto nelle diverse parti dell’India (come ‘namaskar’, ‘namaskaara’ o ‘namaskaram’) ognuna con il suo significato e contesto culturale specifico, ma tutte con l’obiettivo di riflettere un sentimento comune di rispetto. 

come si fa il saluto namaste
namaste significato e come si pratica

Namasté: significato spirituale della parola

A livello spirituale, il gesto che si esegue mentre si pronuncia la parola Namasté rappresenta  un segno di rispetto profondo dell’anima di chi ci sta di fronte. Pronunciare questa parola, dunque, è un modo per onorare e riconoscere la sacralità intrinseca presente in ogni individuo.

Origini del saluto indiano

Namasté ha le sue radici nell’antico sanscrito, più precisamente nei Veda, i testi sacri che hanno dato origine all’induismo moderno. In passato, questo saluto veniva utilizzato proprio per indicare la sottomissione di un individuo a un altro.

Tuttavia, nel corso del tempo, l’uso e il significato di Namasté si sono evoluti, portandolo a incarnare ciò che è oggi.

Namasté è un saluto indiano diffuso in modo particolare nelle regioni settentrionali dell’India e del Nepal. Nei territori di lingua punjabi in India, in termine Namasté è usato per salutare le persone di fede induista, mentre tra i parlanti punjabi, il saluto tradizionale è “Sat Sri Akal”.

Namasté e Anjali mudra

Il saluto yoga Namasté (detto anche Namaskaram) è accompagnato spesso da un mudra specifico detto Anjali mudra. Quest’ultimo, nato come un gesto di preghiera, prevede di unire i palmi delle mani all’altezza della fronte o del petto e di inchinarsi davanti alla persona che si ha di fronte. 

All’interno della tradizione induista, si crede che la mano destra incarni l’aspetto divino dell’essere, mentre la mano sinistra simboleggi l’esistenza terrena. Attraverso questo gesto, elementi contrastanti ma complementari dell’essere si uniscono, ribadendo così l’importanza della nostra essenza divina.

Namaste

Come eseguire il saluto yoga?

Se davanti a voi c’è una persona molto importante, allora prima piegate le mani e portatele di fronte al terzo occhio. Fatto questo, potete far scendere le mani all’altezza del cuore. Questa sequenza significa simbolicamente che la nostra mente si abbassa davanti al nostro cuore e che diamo più importanza all’anima che alla ragione.

Gli Indù, quando pregano Dio facendo Namastè (oggi conosciuto anche come il saluto al sole), prima alzano le mani giunte sopra la testa, poi le abbassano al petto e in seguito si inchinano.

Ai principianti si consiglia di cantare i mantra con il mudra Namasté e di sentire bene le vibrazioni del petto. Ciò serve a intensificare l’esperienza e a renderla più profonda.

Ricordiamo poi che è importante eseguire l’Anjali mudra prima di iniziare ogni lezione di yoga: esso infatti aiuta a concentrarsi sulle proprie azioni e a sintonizzarsi sulla meditazione, permettendo di svolgere la pratica nel migliore dei modi.

Quando si usa il saluto yoga Namasté

A differenza del mondo occidentale, dove il saluto Namasté viene utilizzato in maniera abbastanza disinvolta, in Asia questo gesto coincide con un saluto di tipo formale e viene usato quando ci si rivolge a persone con cui non si ha confidenza o che si stimano, come anziani o insegnanti.

Il saluto, inoltre, non viene quasi mai usato per congedarsi (come si fa dopo una lezione yoga) ma piuttosto per dare il benvenuto a qualcuno ed esprimere rispetto nei suoi confronti.

Benefici del Namasté

Questo gesto di preghiera è prezioso e permette di riequilibrare l’energia dei due emisferi del cervello, facendo ordine nei pensieri.

Inoltre, congiungendo le mani al petto è come se ci ricongiungessimo con la terra e con l’universo e creassimo una barriera in grado di proteggerci dall’invasione di energia negativa.

In generale, il saluto indiano può produrre i seguenti effetti:

  1. aiuta a concentrarsi;
  2. focalizza l’attenzione;
  3. protegge l’essenza spirituale;
  4. mette in contatto con il proprio subconscio;
  5. minimizza l’orgoglio;
  6. acuisce l’intuizione.
la pratica del saluto indiano namasté

Conclusioni

Come è emerso da questa lettura, il saluto yoga Namasté è un gesto carico di rispetto e gratitudine, un invito a riconoscere la divinità che risiede dentro di noi e in ogni essere che incontriamo.

Esso rientra tra le pratiche che uno yogi deve conoscere alla perfezione ed è uno dei primi elementi che viene spiegato nei corsi per principianti.  Se anche tu vuoi addentrati nel mondo yoga e scoprire tutto ciò che bisogna conoscere per iniziare a praticare, iscriviti ora al nostro corso yoga per principianti e scopri gli immensi benefici fisici e spirituali che questa disciplina può regalarti nel breve e nel lungo periodo. 

Ci vediamo a lezione, Namastè!

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Che significa Namasté in indiano?

Namasté è un saluto tradizionale indiano che deriva dalle parole sanscrite “namah”, che significa “inchino” o “omaggio”, e “te”, che sta per “a te”. La fusione di queste parole si traduce in “mi inchino a te”, esprimendo rispetto e riconoscimento dell’anima altrui.

Che vuol dire in italiano Namasté?

In italiano, Namasté conserva il suo significato originario di rispetto e omaggio, traducendosi letteralmente come “mi inchino a te”. Simboleggia la riconoscenza e il riconoscimento della divinità presente in ogni essere.

Cosa rispondere a Namasté?

La risposta più appropriata a Namasté è semplicemente ripetere il saluto, Namasté, riconoscendo e onorando a tua volta la presenza divina nell’altra persona. È un gesto di mutuo rispetto e connessione spirituale.

Namaste significato: quali sono le implicazioni spirituali di questo saluto? Namasté trascende il semplice saluto, assumendo una profonda connotazione spirituale. Significa riconoscere e onorare la scintilla divina presente in ogni essere. Questo saluto simboleggia l’unità e l’uguaglianza fondamentali tra noi, ricordandoci che tutti condividiamo la stessa essenza vitale.

Come si pratica correttamente il gesto di Namasté?

Il gesto di Namasté, noto anche come Anjali Mudra, si pratica unendo i palmi delle mani all’altezza del cuore o della fronte, inclinando leggermente la testa o piegandosi in avanti. Questo gesto rappresenta l’equilibrio e l’unione delle dualità, simboleggiando rispetto e apertura spirituale.

Namasté è utilizzato solo nello yoga o anche in altri contesti?

Sebbene Namasté sia ampiamente riconosciuto nel contesto dello yoga, dove segnala l’inizio o la conclusione di una pratica, il suo uso non è limitato a questo ambito. In India e in altre parti del mondo, Namasté è un saluto formale che esprime rispetto, usato in diverse situazioni sociali e spirituali.

Quali sono i benefici di incorporare Namasté nella propria pratica spirituale? Incorporare Namasté nella propria pratica spirituale o quotidiana aiuta a sviluppare e mantenere un senso di connessione e rispetto reciproco con gli altri. Promuove l’umiltà, riduce l’ego e intensifica la consapevolezza della sacralità di ogni vita, contribuendo a un senso più profondo di pace e armonia interiore.

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